La città di Sutri è di antiche origini ed ha resti di monumenti dell’epoca Etrusca, Romana e medievale, che testimoniano la sua importanza strategica durante i secoli. Sutri ebbe il periodo di massimo splendore nell’epoca Etrusca, dal IV secolo aC, quando, fortificata su una collina tufacea (sono ancora visibili i resti di blocchi di tufo), controllava il commercio di questa parte dell’Etruria. Da qui la denominazione di T. Livio di “porta dell’Etruria”. Conquistata dai Romani nel 394 aC. conobbe dure battaglie tra Etruschi e Romani nel 311 e nel 310 aC. La sua prosperità crebbe con la costruzione della via Cassia, una grande arteria di traffico tra Roma e le regioni del nord. In seguito fu municipio romano e sotto il regno di Augusto, fu nominata colonia Coniuncta Iulia Sutrina (Sutrium). Sulla collina di tufo è ancora visibile la necropoli etrusca di tipo rupestre, di essa sono oggi visibili 64 tombe disposte su più livelli. Le tombe sono datate dal III secolo aC al I secolo dC. Vicino a queste affascinanti tombe è uno dei più evocativi antichi monumenti del Lazio: l’anfiteatro di Sutri. A pochi metri dall’anfiteatro ci sono alcune tombe etrusche, trasformate in Mitreo nel III secolo dC e che susseguentemente furono usate come chiesa cristiana dedicata alla “Madonna del Parto”, al suo interno sono interessanti dipinti rappresentanti San Michele Arcangelo, la leggenda di Gargano e i pellegrini in viaggio verso i luoghi sacri. L’anfiteatro di Sutri: è interamente scavato nella roccia tufacea di una collina con un orientazione nord-sud il suo asse più grande è lungo 49 m. mentre l’asse minore è lungo 40 m. Essendo scavato nella roccia, l’anfiteatro manca dall’esterno di una precisa forma architettonica, nella parte interna sono presenti delle gradinate, corridoi d’accesso e porte d’ingresso. Fu costruito con tecnica etrusca e da lavoratori etruschi tra la fine del I secolo aC e l’inizio del II secolo.